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Con questo numero passiamo all’edizione online della rivista: è una rivoluzione che, ci rendiamo conto, può disorientare più di un lettore abituato a manipolare un oggetto cartaceo che richiama i modi di studio e di consultazione acquisiti in lunghi anni di formazione.
Tuttavia, questo lettore è lo stesso che, sulla spinta della rivoluzione intervenuta nella comunicazione e dell’uso che i suoi studenti fanno delle nuove tecnologie, è ormai assuefatto alla multimedialità. Anzi, più che all’assuefazione noi puntiamo a nuove libertà e all’ampliamento degli spazi offerti: alla possibilità di intrecciare rapidamente approfondimenti e relazioni, spaziando tra recenti e antiche tematiche affrontate dalla rivista, attraverso i materiali recuperati sul sito. Di più: tutto il mondo Lend sarà a portata di clic e, per quanto riguarda la rivista, verrà superata la separazione tra articoli e materiali di supporto, agevolando la comprensione delle attività in cui si esplicano le riflessioni didattiche.

Quanto alla linea editoriale, inaugureremo nei limiti del possibile una modalità di lavoro che lasci meno spazio alla casualità dei contributi. Procederemo ad una pianificazione che preveda numeri monotematici a numeri “misti”. Nel primo caso, soprattutto, saremo noi a richiedere ai collaboratori vecchi e nuovi della rivista contributi ed esperienze che permettano di fare il punto su aspetti specifici della didattica, in modo da concentrare la riflessione e favorire l’autovalutazione delle proprie competenze professionali da parte del nostro pubblico. Pensiamo che questa modalità permetta altresì di trovare un sempre maggiore equilibrio tra livelli di scuola e lingue rappresentate, in nome del plurilinguismo che da sempre sta al centro della nostra battaglia culturale, e tra riflessione teorica, indispensabile guida ad un’azione consapevole, ed esperienza sul campo.

Cogliamo anche l’occasione per tracciare un bilancio che a noi sembra positivo, in assenza (per ora) dell’opinione dei nostri lettori che dovremmo pur sondare uno di questi giorni. Siamo orgogliosi della collocazione ufficiale della nostra rivista da parte del Ministero e dell’Università nella prima fascia per qualità scientifica. Questo ci obbliga a mantenere alta la soglia del rigore, a cogliere il nuovo che si muove nel mondo della ricerca e quindi a collaborare con coloro che nelle università, nelle strutture politiche europee (Consiglio d’Europa, CARAP), nelle associazioni linguistiche, nei centri di progetto (per esempio Innovalangues, istituito dal Ministère de l’Enseignement Supérieur et de la Recherche français) operano nel campo della glottodidattica. Non per questo passa in secondo piano la ricerca sul campo condotta dai nostri iscritti e simpatizzanti nelle loro scuole: al contrario, è proprio questa la nostra specificità primaria e la ragione per cui siamo diffusi in un vasto bacino che, passando online, pensiamo di allargare ulteriormente. Con qualche ragione riteniamo di poter rappresentare la vetrina di quanto di più significativo si realizza in campo linguistico nella scuola italiana.

Ribadiamo quindi in quest’occasione la nostra ambizione a fornire una spinta concreta all’innovazione nella scuola, non per slogan ma con i fatti.

Elsa Del Col, direttore della rivista

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